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Adiposità ed Iperinsulinemia

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Adiposità ed Iperinsulinemia

 

IPERINSULINEMIA E INSULINORESISTENZA

Per insulino resistenza (IR) si intende l’aumento della quantità di insulina necessaria per mantenere il glucosio ematico al livello fisiologico. L’insulina è un ormone prodotto dal pancreas, di natura proteica, che agisce su  recettori specifici presenti sulla membrana cellulare, la proteina IRS-l, al quale si lega per permettere l’ingresso del glucosio nella cellula. L’insulino resistenza si accompagna sempre ad un incremento dello stress ossidativo (SO)

1.   Cause ormonali della insulino-resistenza

Molti ormoni, cortisolo, glucagone, glucocorticoidi, ormone della crescita (GH) ed adrenalina,  si oppongono all’azione dell’insulina, per evitare un assorbimento cellulare eccessivo di glucosio, con ipoglicemia grave. Se questa azione antagonista è esaltata, per iperattività degli ormoni menzionati, si ha Insulino resistenza, che è accentuata anche da  bassi livelli di testosterone.

2.    Cause farmacologiche: per l’uso prolungato di corticosteroidi e di ormone della crescita.

3.    Cause alimentari.  Indice glicemico degli alimenti

Gli alimenti che hanno un alto indice glicemico aumentano di più la glicemia post prandiale, inducendo un picco iperinsulinemico e contribuiscono a determinare un aumento dell’insulino resistenza, e dello stress ossidativo. L’insulina a digiuno è inferiore a 10ng/ml ed aumenta dopo il pasto in seguito all’iperglicemia postprandiale; entro due ore ritorna alla norma, insieme alla glicemia. Alcuni soggetti hanno un tasso insulinemico già elevato a digiuno, ed altri presentano un picco insulinemico post prandiale decisamente elevato e persistente, ciò dipende da fattori genetici, alimentari (pasti ricchi di cibi ad altro Indice Glicemico) e costituzionali, come il sovrappeso, l’obesità, il diabete e molte altre malattie. Una ipersinsulimenia persistente è un fattore predisponente per il diabete e l’obesità e può essere un indice di resistenza insulinica e stress ossidativo in atto.

LA GLICAZIONE ED OSSIDAZIONE DELLE PROTEINE

La iperglicemia persistente, in presenza di una altrettanto elevata insulinemia o di una Insulino resistenza, porta ad una eccessiva glicazione delle proteine, cioè aumenta la quota delle proteine legate a molecole di zucchero, come, l’emoglobina, l’albumina ed il collagene. La glicazione non enzimatica delle proteine è un evento fisiologico, ma, se la iperglicemia persiste aumenta e comporta una modificazione degenerativa delle proteine coinvolte. Per effetto dello stress ossidativo, abitualmente presente in questi casi, si aggiunge l’ossidazione delle stesse molecole glicate, soprattutto il collagene cutaneo altera la sua struttura, perde tono ed elasticità, con senescenza cellulare dei fibroblasti, perdita di elastina e connettivina, comparsa delle rughe, ed infine,  invecchiamento della cute.

Per valutare la situazione glucidica / insulinica  e lo stato di glicazione generale, si dosano l’insulina ed il glucosio a digiuno e dopo due ore dalla colazione abituale, l’emoglobina glicosilata e la fruttosamina. Per avere una valutazione più ampia del profilo ormonale, stress ossidativo e delle anomalie dei processi ossidoriduttivi ed alterazione metabolica esistenti nelle cellule e nei tessuti, spesso clinicamente latenti, si esegue il CAF (Cellular Aging Factors), un insieme di dosaggi analitici che indaga sui quattro processi fisiologici fondamentali dell’organismo: glicazione, metilazione, ossidazione e infiammazione, strettamente interconnessi tra loro.

TRATTAMENTO DI DIETOTERAPIA

La prima cura dell’insulio resistenza e dell’iperinsulinemia è basata sull’alimentazione e la prevenzione. Inizialmente è indicata una Dieta povera o priva di carboidrati. Successivamente si consigliano cibi a basso indice glicemico (ci sono le tabelle) ed integratori, costituiti dai prodotti anti-glicanti, antiossidanti, complessi vitaminici per contrastare i processi glico-ossidativi.  Se è presente un sovrappeso o un’obesità si deve elaborare una dieta in grado sia di ridurre il peso corporeo sia di correggere l’insulinoresistenza e l’iperinsulinemia.

 


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