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Laserterapia

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DEPILAZIONE PROGRESSIVAMENTE DEFINITIVA

La depilazione laser è una delle procedure più popolari eseguite per eliminare i peli indesiderati. Altra indicazione estremamente importante è la pseudofollicolite (peli incarniti). Questa tecnica si utilizza principalmente per eliminare i peli in qualsiasi parte del corpo (faccia, gambe, ascelle, spalle, torace nella linea del bikini, ecc.)

La luce, sia essa laser o pulsata, viene applicata sulla pelle e il meccanismo d’azione è di tipo fisico. Il bersaglio della luce del laser, per quanto concerne quelli utilizzati per l’epilazione, è la melanina. La melanina è una proteina che viene utilizzata dal nostro organismo come pigmento e colora di scuro la pelle e gli annessi cutanei come i peli. La trasformazione della luce in calore determina la distruzione del follicolo pilifero causato dall’aumento della temperatura locale. Questo processo si chiama fototermolisi selettiva. La parola selettiva deriva dal fatto che la luce è scarsamente lesiva per la pelle e per le sue strutture ma viene assorbita selettivamente dal follicolo pilifero, disattivandolo. Col tempo, i peli che erano presenti nel follicolo danneggiato cadranno verso l’esterno e la crescita sarà rallentata.

Il nostro medico specialista utilizza delle luci  pulsate della Palomar che consentono di trattare i fototipi scuri nel caso dell’infrorosso, Rs e R, o offre una seconda possibilità nei pazienti che richiedono un maggiore risultato rispetto all’Alexandrite Ys e Y.

 

MACCHIE CUTANEE

Procedura del trattamento delle macchie cutanee con il laser varia notevolmente a seconda del tipo di macchia.
Quando è superficiale si adoperano laser o luci pulsate che agiscono sulla melanina. Si applica il raggio fotonico e dopo qualche decina di secondi il colore della macchia vira scurendosi sempre di più. Dopo il trattamento si applicano delle creme cortisoniche o di barriera e ci si attiene ad alcune precauzioni

Quando la macchia è profonda l’azione è combinata: applicazione di creme che farmacologicamente bloccano la produzione di melanina associando il laser frazionale (1440-1540nm) che ha la funzione di rimozione del pigmento profondo. Sono necessarie più sedute a frequenza mensile. Dopo il trattamento è utile applicare delle creme di barriera e avere le stesse precauzioni adottate per il trattamento delle macchie superficiali. Tra una seduta e l’altra, quando la cute ha superato la fase riparativa è essenziale avvalersi delle creme melanino-litiche.
Nel caso delle macchie superficiali, se ricadono nella diagnosi di lentigo senile semplice, i risultati sono molto buoni e sono necessarie 1-2 sedute a distanza di un mese l’una dall’altra.
Qualora la diagnosi sia cloasma l’efficacia del trattamento è minore rispetto alle macchie superficiali e comunque occorrono più sedute, mediamente 4-5. Con i laser frazionali si ha comunque il vantaggio innegabile di avere un miglioramento della t”texture” cutanea.

 

 

 

COUPEROSE e ROSACEA

Con tale termine intendiamo una dilatazione dei vasi superficiali cutanei del viso, del collo e decolleté che producono un arrossamento, talvolta tendente al bluastro, della pelle. Tale condizione si verifica in soggetti predisposti, generalmente di fototipo chiaro, che si espongono massimamente alle radiazioni solari o a temperature fredde. Fattori alimentari possono influire negativamente su tale stato (principalmente alcolici, spezie, caffè).
Rispetto ad una condizione in cui si individuano chiaramente i vasi (capillari) sulla pelle, sebbene di piccolo calibro, vi è uno stato di diffuso rossore che viene definito come eritrosi e risente molto della temperatura per evidenziarsi, in quanto vi è una notevole sensibilità dei vasi agli sbalzi termici. Un arrossamento associato ad uno stato pustoloso (brufoli), si definisce come rosacea.

L’eliminazione assoluta dei capillari non è sempre possibile, è comunque raggiungibile un risultato di grande soddisfazione soprattutto quando i capillari sono autonomi e non diffusamente presenti (eritrosi). La tendenza ad aumentare il rossore passando in un ambiente caldo non viene eliminata. Ovviamente sebbene il laser sia molto efficace, la tendenza dell’organismo a generare nuovi capillari non viene eliminata, ma può essere controllata agendo sui fattori causali (sole, freddo, cibi e bevande) attraverso regole igieniche e cosmetici (fattori di protezione solare, lenitivi). I risultati di regola sono molto stabili. I laser moderni consentono una presentabilità immediata, al contrario dei vecchi dye laser (comunque efficacissimi) che generavano la cosiddetta porpora (una sorta di ecchimosi) che permaneva per alcuni giorni. Le complicazioni possibili sono delle iperpigmentazioni, comunque transitorie, rarissime le ipopigmentazioni e le cicatrici atrofiche o ipertrofiche.

 

CAPILLARI ,TELEANGECTASIE

I capillari (o teleangectasie) sono uno degli inestetismi più comuni. Solitamente compaiono maggiormente nelle donne ed è un problema che si manifesta soprattutto nelle gambe. l laser pulsa con intermittenza, emettendo l’energia luminosa che viaggia attraverso la pelle e viene assorbita dall’emoglobina (soprattutto la carbossi-emoglobina) dentro le vene. L’emoglobina è la proteina responsabile del trasporto dell’ossigeno al sangue. Mentre l’emoglobina assorbe l’energia luminosa, essa si trasforma in calore che coagula le pareti dei vasi. A seguito di tale insulto termico il vaso trattato subisce un riassorbimento fino alla completa scomparsa.
La terapia del laser può ridurre le vene reticolari (fino a 3-4mm di diametro) e le teleangectasie del 30-40% in una sola procedura.
Sebbene la visibilità delle vene reticolari e dei capillari possa essere significativamente ridotta dopo la prima seduta, per raggiungere risultati ottimali è necessario sottoporsi a più trattamenti. Dopo l’intervento è preferibile evitare l’esposizione al sole e l’abbronzatura delle parti trattate per qualche settimana. Si sconsiglia bagni caldi, recarsi in piscina, sfregamenti dell’area trattata per una settimana. Subito dopo il trattamento, la parte può risultare leggermente gonfia, sensibile e calda, è consigliato applicare ghiaccio, pomata o crema steroidea. E’ possibile la comparsa in prossimità delle vene reticolari (blu) di lividi, indurimento localizzato, e nel tempo di qualche macchia controllabile con creme a base di vitamina K.

 

LUCE PULSATA

 

PREMESSA

La luce pulsata è una tecnica molto innovativa, ed un certo senso rivoluzionaria per risolvere molti inestetismi cutanei. La tecnologia si basa sulla emissione di energia luminosa, come fascio di luce monocromatico che colpisce la zona selezionata senza ledere i tessuti circostanti. La energia luminosa della Luce pulsata si differenzia da quella del laser per il solo motivo che il raggio luminoso laser ha una sola lunghezza d’onda e quindi è effettivamente monocromatico, mentre il fascio luminoso della luce pulsata è costituito da un insieme di raggi luminosi aventi mediamente le stesse caratteristiche cromatiche e lunghezza d’onda molto omogenea. Il bersaglio del raggio luminoso è costituito da quella formazione organica che ha il colore corrispondente alle caratteristiche cromatiche del raggio luminoso.

INDICAZIONI IN MEDICINA ESTETICA

L’applicazione della luce pulsata è possibile, in modo efficace e poco invasivo, in una vasta gamma di inestetismi:

– Couperose
– Macchie della pelle di diverso genere, iperpigmentazioni, macchie solari
– processi di senescenza della cute, con trattamenti di fotoringiovanimento non ablativo
– Eliminazione di peli superflui, con depilazione permanente progressiva.

FOTORINGIOVANIMENTO

In questi ultimi due settori  trova, in effetti, la massima utilizzazione. Il Ringiovanimento cutaneo con luce pulsata consiste nello stimolare il tessuto cutaneo superficiale e quello immediatamente sottostante, nel primo strato del derma, inducendo la produzione di nuove cellule fibroblasti che nuovo collagene, il restringimento dei pori dilatati,  la eliminazione delle macchie scure e dei capillari del viso provocati dall’eccessiva esposizione solare e dal passare del tempo. Il  risultato finale è una  rivitalizzazione ed un aumento della consistenza della pelle riduzione della rugosità, riduzione delle iperpigmentazioni.

EPILAZIONE PERMANENTE

 Per quanto riguarda l’epilazione permanente progressiva, invece, la luce pulsata agisce direttamente sulla matrice del bulbo pilifero, impedendo la ricrescita del pelo, senza intaccare la cute circostante. L’effetto è ottenuto con lunghezze d’onde diverse, a seconda della sorgente luminosa utilizzata,  che hanno obbiettivi cromatici diversi, A seconda del colore bersaglio, la luce pulsata colpisce una o più strutture dell’annesso pilifero (ad es. il complesso vascolare se il colore bersaglio è il rosso, la radice del pelo, se il bersaglio è il colore scuto della melanina, ecc) distruggendo la capacità riproduttiva del bulbo.

TECNICA

Come si svolge un trattamento di luce pulsata?
Tramite un apparecchio simile ad un laser, si inviano degli impulsi di luce, che ad intervalli regolari ( da qui il termine “pulsata” ) colpiscono i “bersagli”, agendo in profondità.
La durata del trattamento dipende dall’estensione dell’area interessata e dal tipo di intervento, ma in generale si può dire che la singola seduta dura intorno ai 30 minuti.
La seduta deve essere ripetuta dalle 4 alle 6 volte nel caso del fotoringiovanimento, mentre per ottenere una riduzione rilevante della densità pilifere sono necessarie almeno 6, 8  sedute.

CONTROINDICAZIONI ED EFFETTI INDESIDERATI

L’applicazione della luce pulsata trova un grande limitazione in alcuni fototipi,. Cioè in soggetti che hanno un particolare colorazione della cute. Il grado di pigmentazione cutanea è diviso in sei fototipi, a partire dal soggetto albino per arrivare al soggetto negro. Il pelo bianco dell’albino non riesce a costituire il bersaglio della L. P. con il risultato che l’applicazione risulta inefficace in questi soggetti. Al contrario, una accentuata pigmentazione cutanea può indurre un accumulo di energia con il risultato di ustioni per cui l’applicazione non è indicata nei fototipi più scuri. Anche la normale abbronzatura solare , aumentato la quantità di melanina nella cute,costituisce una controindicazione alla applicazione della L. P.  Per cui evitare assolutamente l’esposizione ai raggi solari e/o a lampade UVA nelle settimane precedenti al trattamento e non assumere farmaci che aumentino la sensibilità della pelle alla luce. Alcuni alimenti possano favorire un accumulo di pigmenti nella cute che creare interferenze con l’azione della L. P.  come ad es. le carote. Nel periodo post trattamento i filtri solari sono indispensabili prima di esporre la zona trattata ai raggi solari per evitare iperpigmentazioni che, per l’effetto ancora presente della energia luminosa somministrata con la L. P.  può determinare una ustione , se pur reversibile ma fastidiosa, della  cute sposta sia alla L. P. che al la luce solare.

FOTORINGIOVANIMENTO IPL

Un po’ di storia:

Già dagli anni ’50 i trattati di fisica descrivevano le inderazioni tra radiazioni luminose ed il tessuto biologico. L’avvento dei laser nella decade successiva ha accelerato i progressi in questo settore.In varie lesioni di interesse dermatologico, estese o poco localizzate, l’impiego dei laser può risultare indaginoso a causa degli spot molto piccoli rispetto alla lesione da trattare, della capacità di fornire al tessuto una sola lunghezza d’onda per volta e della mancanza di un bersaglio ben definito dove far confluire e colpire la radiazione. Dalla fine degli anni ’90 si è scoperto l’uso di fasci luminosi incoerenti, relativamente monocromatici, di intensità elevata ma emessi con impulsi brevi, su spot del diametro di qualche centimetro anziché qualche millimetro. Filtri intercambiabili selezionano di volta in volta fotoni di una lunghezza d’onda principale in un range prestabilito, ma tale filtro non è mai assoluto. Il risultato è quello di poter trattare larghe superfici per ogni spot, con enormi quantità di energia che sopperiscono all’impossibilità di dosare esattamente la quantità di radiazione al tessuto e alla dispersione di energia dovulta all’incoerenza del fascio. La luce pulsata poi è soggetta alla riflessione/rifrazione del raggio luminoso, non direzionale, come quello di un laser. Questo problema oggi è stato risolto con l’uso di lampade sempre più potenti, con l’uso di sistemi di raffreddamento ad aria, che permettono di poggiare lo strumento sulla superficie da trattare senza l’interposizione del gel e senza altri sistemi di raffreddamento, pur essendo l’irradiazione di una superficie fredda sempre preferibile perché il fascio di luce è assorbito meglio e si disperde meno sulla superficie epidermica. Tali lampade sono impiegate da qualche anno per il ringiovanimento cutaneo, nei soggetti con rughe superficiali, cicatrici post-acneiche, discromie ipo ed iper pigmentate, rossore diffuso della cute sottile (cuperose), con esposizioni intense ma brevi e ripetute nel tempo. Ancor più recente, per quel che concerne il trattamento dell’antiaging e del rilassamento cutaneo è la radiofrequenza. La radiofrequenza rappresenta una corrente elettrica alternata ad alta frequenza/(fra 1 e 6 MHz) il cui flusso cambia verso molto rapidamente, e che non stimola il tessuto nervoso e muscolare ma, in compenso ha un ” effetto termico ” controllato per aumento della temperatura del derma. L’effetto bio – fisico della RF si basa infatti sulla conversione dell’energia elettrica in calore, e il riscaldamento avviene per oscillazione molecolare dovuta a uno spostamento rotazionale degli elettroliti intracellulari. All’atto pratico si scalda il tessuto e, di conseguenza, la punta dello strumento, non viceversa. L’ energia RF non varia se usata in configurazione monopolare o con puntali bipolari. La radiofrequenza capacitiva eroga calore uniforme e costante in modo prevedibile riuscendo a raggiungere profondita’ fino a 7mm interessando il derma profondo e i tralci fibrosi connettivali del sottocute fino alla fascia muscolare.

IPL nell’aging e fotoaging:

L’irradiazione determina un’iperemia attiva dermo-ipodermica ed un aumento del ricambio tissutale, che si completa in 2-3 settimane dopo ogni irradiazione. La sorgente luminosa emette un’energia compresa tra 515 e 1200 nm (gli apparecchi di ultima generazione addirittura tra 390 e 1200 nm) Per l’emissione si possono usare degli spot rettangolari della larghezza variabile da 8×15 mm dei primi apparecchi in commercio, fino ai 4.6×2.5 cm degli apparecchi più recenti, avendo l’accortezza di applicare uno strato di gel sulla cute del paziente. Studi clinici randomizzati hanno dimostrato un significativo miglioramento di molteplici quadri, quali teleangectasie del volto, spider nevi, ipercromie, melasma, iperticosi, rughe. Apparecchi di IPL sempre più sofisticati sono stati messi a punto nei campi della “photoepilation, skinphotorejuvenation, acnephototherapy. I fotoni di luce, raggiungendo gli strati più profondi del follicolo pilifero, vengono assorbiti in maniera selettiva dalla melanina. Attraverso il processo di fototermolisi selettiva (assorbimento da parte della melanina del pelo) si determina la distruzione termica del follicolo, senza danno ai tessuti circostanti.

I pacchetti di luce che incontrano la cute, sono in grado di stimolare in maniera non invasiva i fibroblasti, inducendo la produzione di nuove fibre di collagene che vanno a migliorare il tono delle pareti vasali, determinando il riempimento della riga. Inoltre, il diffuso stimolo termico dermina la distruzione della melanina degli strati profondi dell’epidermide, favorendo un’attenuazione delle ipercromie.

Il vantaggio della tecnologia IPL è senz’altro legato all’esiguità degli effetti collaterali, che si riducono ad un eritema tendente a scomparire nell’arco di poche ore.


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